Le donne motore dell'imprenditoria rurale

Le donne impegnate nell’imprenditoria rurale rappresentano un’importante risorsa: sono portatrici di idee, innovazione e sensibilità. In passato erano lavoratrici spesso sottopagate o comunque lavoravano rimanendo in secondo piano; ora, lentamente, donne e impresa sono un binomio da leggere con occhi diversi rispetto al passato. Tante donne hanno saputo trasformare ruoli e saperi tradizionali in imprese, costituendo una riserva di tenacia, inventiva e cultura.

Sono davvero tantissime in Italia e in tutta Europa le donne che producono e trasformano gli alimenti della terra e che spesso promuovono attività supplementari che, andando oltre la produzione agricola, sono attente a esaltare l’aspetto dell’alimentazione e la genuinità dei prodotti presenti su tutto il territorio locale e nazionale e apportano un importante valore aggiunto alla vita economica e sociale.

L’Agenda 2030 pone le questioni alimentari e agricole al centro del tema dello sviluppo; non a caso l’Assemblea Generale ha dichiarato quella del 2016-2025 la “Decade Onu per la nutrizione”. L’Obiettivo 2 (Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile) collega l’eliminazione della fame e della malnutrizione alla trasformazione dei sistemi agricoli e alimentari, oltre che all’empowerment delle comunità rurali, con particolare attenzione alle donne e alle popolazioni indigene. Si tratta di un Goal che per sua natura è particolarmente interconnesso con tutti gli altri, in quanto l’agricoltura gioca un ruolo essenziale per il raggiungimento di target relativi all’eliminazione della povertà, alla salute, all’acqua, alla biodiversità, all’energia e le città sostenibili e al cambiamento climatico. Una delle sinergie più evidenti dell’Agenda 2030 è però quella tra il Goal 2 e il Goal 1 (porre fine alla povertà), poiché il 70% delle persone in condizioni di povertà estrema vivono nelle aree rurali, fanno affidamento sull’agricoltura per vivere e sono particolarmente vulnerabili agli shock climatici e ambientali.


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