Obiettivo 17 - Partnership per gli obiettivi
In Italia Nel Mondo Proposte Target Approfondimenti
Contesto italiano
Rispetto all'Obiettivo Partnership per gli Obiettivi, il Rapporto ASviS 2021 mette in luce il ruolo centrale dell’Italia a livello internazionale nell’anno corrente, da un lato con la presidenza del G20 e dall’altro con la co-presidenza di Cop26.
Contrasta però, con questo protagonismo, il disimpegno del Paese (per il terzo anno consecutivo) rispetto all’Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps), che si attesta, secondo i dati preliminari per il 2020, allo 0,22% Aps su reddito nazionale lordo, allontanandosi dalla quota dello 0,7% da raggiungere entro il 2030. Inoltre, l’esercizio di programmazione della cooperazione allo sviluppo risulta lento e carente di approccio integrato e sistemico.
Secondo il Rapporto, il Consiglio nazionale per la cooperazione allo sviluppo (Cncs) dovrebbe avere tempi giusti e spazi idonei per consentire un confronto partecipato e un dibattito fattivo come garanzia di coinvolgimento di tutti gli stakeholder nella redazione del Documento triennale di programmazione e di indirizzo 2021-2023, che rappresenta la carta di presentazione ufficiale della strategia di cooperazione allo sviluppo dell’Italia. In generale, andrebbe resa più intellegibile la trasversalità dei principi dello sviluppo sostenibile, fondati sul rispetto dei diritti umani, quale quadro di riferimento per tutte le azioni di cooperazione delle diverse istituzioni, declinando i principi in maniera più precisa con scelte programmatiche chiare in termini di priorità.
L’ingente sforzo economico richiesto dalla gestione della pandemia ha portato ad un notevole incremento del debito pubblico. Tra il 2019 e il 2020 la quota di debito pubblico su Pil aumenta di 21,2 punti percentuali, attestandosi al 155,8% nell’ultimo anno.
Contesto internazionale
Per avere successo, l’agenda per lo sviluppo sostenibile richiede partenariati tra governi, settore privato e società civile. Queste collaborazioni inclusive, costruite su principi e valori, su una visione comune e su obiettivi condivisi, che mettano al centro le persone e il pianeta, sono necessarie a livello globale, regionale, nazionale e locale. È necessaria un’azione urgente per mobilitare, reindirizzare e liberare il potere trasformativo di migliaia di miliardi di dollari di risorse private per realizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Investimenti a lungo termine, ivi compresi gli investimenti diretti esteri, sono necessari nei settori chiave, soprattutto nei Paesi di sviluppo. Tali settori comprendono l’energia sostenibile, le infrastrutture e i trasporti, così come le tecnologie di informazione e comunicazione. Il settore pubblico avrà bisogno di stabilire una direzione chiara. I sistemi di revisione e di monitoraggio, i regolamenti e le strutture di incentivi che permettono tali investimenti devono essere riorganizzati al fine di attrarre gli investimenti e rafforzare lo sviluppo sostenibile. I meccanismi nazionali di controllo come le istituzioni supreme di revisione e le funzioni di supervisione delle legislature dovrebbero essere rafforzate.
Fatti e cifre
- I fondi per l’assistenza allo sviluppo si sono attestati a 135,2 miliardi di dollari nel 2014, il più alto livello mai registrato.
- Il 79% delle importazioni dai Paesi in via di sviluppo entrano nei Paesi sviluppati esenti da dazi.
- Il peso del debito sui Paesi in via di sviluppo resta stabile a circa il 3% delle entrate legate alle esportazioni.
- Il numero degli utenti di internet in Africa è quasi duplicato negli ultimi quattro anni.
- Il 30% dei giovani nel mondo sono nativi digitali, attivi online da almeno cinque anni.
- Più di 4 miliardi di persone, tuttavia, non usufruiscono di internet, e il 90 per cento di queste appartiene alle regioni in via di sviluppo.
Proposte
Le proposte dell’ASviS su “Partnership per gli Obiettivi”
- Introdurre nella legislazione italiana un preciso vincolo per il raggiungimento dello 0,7% per l’Aiuto pubblico allo sviluppo entro il 2030.
- Rendere effettivamente operativo il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti nel quadro della legge 125/2014 sulla cooperazione internazionale.
- Impegnare l’Italia, a livello internazionale, per la cancellazione del debito dei Paesi a più basso reddito e per la ristrutturazione di quello dei Paesi che possono sostenere una riconversione, e vincolare a questi principi anche i creditori privati.
- Valutare l’adesione dell’Italia al Covid-19 technology access pool, la piattaforma promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità per consentire una maggiore condivisione dei diritti di proprietà intellettuale dei dati clinici sul Covid-19 al fine di accelerare la risposta globale alla pandemia, e invitare le imprese italiane ad aderire.
- Chiarire la scelta di coerenza sul rapporto tra politiche di commercio internazionale, investimenti esteri e cooperazione, migrazioni e cooperazione, sicurezza alimentare e cooperazione, ambiente e cooperazione, finanza e cooperazione (questione del debito), sicurezza militare e cooperazione (necessità di articolare la cooperazione rispetto alle missioni militari), valutando gli spillover effect delle politiche italiane sui Paesi partner di cooperazione.
- Rafforzare l’utilizzo del country-owned results framework per pianificare gli interventi di cooperazione in modo da monitorare e valutare le azioni rispetto alle priorità così come indicate nel Documento triennale di programmazione e indirizzo, ma anche e soprattutto rispetto alle indicazioni dell’Agenda 2030.
- Rispettare a livello europeo i diritti umani garantiti dai trattati internazionali nei confronti di rifugiati e migranti e riaprire il dialogo internazionale sul Global compact for migration.
Target
17.1 Rafforzare la mobilitazione delle risorse interne, anche attraverso il sostegno internazionale ai paesi in via di sviluppo, per migliorare la capacità interna di riscossione di imposte e altre forme di entrate
17.2 I Paesi sviluppati adempiano pienamente ai loro obblighi di aiuto pubblico allo sviluppo, tra cui l'impegno da parte di molti paesi sviluppati di raggiungere l'obiettivo dello 0,7 per cento di APS/PIL[1] per i paesi in via di sviluppo e da 0,15 a 0,20 per cento di APS/PIL per i Paesi meno sviluppati; i donatori di APS sono incoraggiati a prendere in considerazione la fissazione dell’obiettivo di fornire almeno 0,20 per cento di APS/PIL per i paesi meno sviluppati
17.3 Mobilitare ulteriori risorse finanziarie per i Paesi in via di sviluppo da più fonti
17.4 Aiutare i Paesi in via di sviluppo a raggiungere la sostenibilità del debito a lungo termine attraverso politiche coordinate volte a favorire il finanziamento del debito, la riduzione del debito e la ristrutturazione del debito, se del caso, e affrontare il debito estero dei paesi poveri fortemente indebitati in modo da ridurre l’emergenza del debito
17.5 Adottare e applicare i regimi di promozione degli investimenti a favore dei paesi meno sviluppati
Tecnologia
17.6 Migliorare la cooperazione Nord-Sud, Sud-Sud e quella triangolare in ambito regionale ed internazionale e l'accesso alla scienza, alla tecnologia e all'innovazione e migliorare la condivisione delle conoscenze sulle condizioni reciprocamente concordate, anche attraverso un maggiore coordinamento tra i meccanismi esistenti, in particolare a livello delle Nazioni Unite, e attraverso un meccanismo di facilitazione globale per la tecnologia
17.7 Promuovere lo sviluppo, il trasferimento, la disseminazione e la diffusione di tecnologie ecocompatibili ai paesi in via di sviluppo a condizioni favorevoli, anche a condizioni agevolate e preferenziali, come reciprocamente concordato
17.8 Rendere la Banca della Tecnologia e i meccanismi di sviluppo delle capacità scientifiche, tecnologiche e di innovazione completamente operativi per i paesi meno sviluppati entro il 2017, nonché migliorare l’uso delle tecnologie abilitanti, in particolare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione
Costruzione di competenze e capacità
17.9 Rafforzare il sostegno internazionale per l'attuazione di un sistema di costruzione delle capacità efficace e mirato nei paesi in via di sviluppo per sostenere i piani nazionali di attuazione di tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile, anche attraverso la cooperazione nord-sud, sud-sud e triangolare
Commercio
17.10 Promuovere un sistema commerciale multilaterale universale, basato su regole, aperto, non discriminatorio ed equo nell’ambito dell'Organizzazione mondiale del commercio, anche attraverso la conclusione dei negoziati dell’agenda di Doha per lo sviluppo
17.11 Aumentare in modo significativo le esportazioni dei paesi in via di sviluppo, in particolare al fine di raddoppiare la quota delle esportazioni mondiali dei paesi meno sviluppati entro il 2020
17.12 Realizzare una tempestiva attuazione di un mercato senza dazi e l'accesso al mercato senza contingenti di importazione su base duratura per tutti i paesi meno sviluppati, in linea con le decisioni dell'Organizzazione mondiale del commercio, anche assicurando che le regole di origine preferenziale applicabili alle importazioni dai paesi meno sviluppati siano trasparenti e semplici, e contribuire a facilitare l'accesso al mercato
Questioni sistemiche
Coerenza politica e istituzionale
17.13 Migliorare la stabilità macro-economica globale, anche attraverso il coordinamento e la coerenza delle politiche
17.14 Migliorare la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile
17.15 Rispettare lo spazio politico di ciascun paese e la leadership per stabilire e attuare politiche per l'eliminazione della povertà e per lo sviluppo sostenibile
Partenariati multilaterali
17.16 Migliorare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile, integrato da partenariati multilaterali che mobilitino e condividano le conoscenze, le competenze, le tecnologie e le risorse finanziarie, per sostenere il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile in tutti i paesi, in particolare i paesi in via di sviluppo
17.17 Incoraggiare e promuovere efficaci partenariati tra soggetti pubblici, pubblico-privati e nella società civile, basandosi sull'esperienza e sulle strategie di accumulazione di risorse dei partenariati
I dati, il monitoraggio e la responsabilità
17.18 Entro il 2020, rafforzare il meccanismo di supporto delle capacità per i paesi in via di sviluppo, anche per i paesi meno sviluppati e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo, per aumentare in modo significativo la disponibilità di dati di alta qualità, tempestivi e affidabili disaggregati in base al reddito, sesso, età, razza, etnia, status migratorio, disabilità, posizione geografica e altre caratteristiche rilevanti in contesti nazionali
17.19 Entro il 2030, costruire, sulle base delle iniziative esistenti, sistemi di misurazione dell’avanzamento verso lo sviluppo sostenibile che siano complementari alla misurazione del PIL e sostenere la creazione di capacità statistiche nei paesi in via di sviluppo
Per approfondire
OECD Survey on Planning and Coordinating the implementation of the SDGs, 2016
The Sustainable Development Goals Report 2016, 2016
Rapporto ASviS 2016 - L'Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
European Commission, Sustainability Now! A European Vision for Sustainability, 2016
OECD, OECD Development Cooperation Report 2016. The SDGs as business opportunities, 2016
Oecd, Better Policies for Sustainable Development 2016. A New Framework for Policy Coherence, 2016