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Obiettivo 8 - Lavoro dignitoso e crescita economica



In Italia Nel Mondo Proposte Target Approfondimenti

Contesto italiano

In merito all'Obiettivo Lavoro dignitoso e crescita economica, il Rapporto ASviS 2021 ha sottolineato infatti che sebbene il recente allentamento delle misure restrittive, il ciclo globale di “rimbalzo” e gli effetti dello stimolo europeo dell’ultimo periodo abbiano consentito di registrare segnali positivi a livello macroeconomico, i divari a livello nazionale e sovranazionale restano profondi. Per i dati occupazionali, ad esempio, si registrano discrepanze significative rispetto all’ambizione delineata dal nuovo Pilastro europeo per i diritti sociali che indica di raggiungere un aumento del 78% del tasso di occupazione entro il 2030: “Su questo fronte l’Italia si è mostrata indietro rispetto a Paesi simili europei e non, con tassi di crescita dell’occupazione tali da rendere impossibile il raggiungimento del target”.

La programmazione economica del Governo ha destinato gran parte delle aspettative per la crescita al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che, ricorda il Rapporto, non dispiegherà i propri effetti completi fino al compimento dei progetti nel 2026, quando l’impatto sul Pil è stimato al 3,6% annuo. Benché questo sia un dato positivo rispetto alle performance degli anni passati, bisogna ricordare che rimane un gap considerevole con il Pil pro-capite pre-crisi.

Sul tema della natalità, in calo nel Paese, il riordino dei bonus è un passo promettente, anche se ne va monitorata l’implementazione: il Bonus Bebè – chiamato anche Assegno di Natalità, erogato fino al compimento del primo anno di età del bambino (o del primo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito di adozione o affidamento preadottivo) – sarà rimpiazzato dal Bonus Figli, l’Assegno Unico Familiare, e coprirà fino al compimento del 21esimo anno del figlio a carico.

“Numerose componenti del Pnrr allocano risorse e propongono azioni finalizzate a colmare il divario in termini di digitalizzazione”, sottolinea inoltre il Rapporto. Particolarmente interessante è l’attenzione (seppur minimale) rivolta allo sviluppo della space economy, settore che si occupa di ricerca, sviluppo e realizzazione delle infrastrutture spaziali, in grado di assorbire occupazione altamente qualificata.

Nel 2020 gli effetti della pandemia hanno inciso pesantemente sulla situazione italiana: si assiste a un peggioramento del Pil pro-capite (-8,4%), che passa, tra il 2019 e il 2020, da 28.893 a 26.453 euro. Diminuisce anche il rapporto investimenti fissi lordi su Pil, nonostante la forte contrazione di quest’ultimo. Segnali negativi provengono anche dal mercato del lavoro dove il tasso di occupazione (20-64 anni) scende di quasi un punto percentuale attestandosi al 62,6% e allontanandosi dall’obiettivo europeo del 78%, da raggiungere entro il 2030. Anche l’indicatore relativo alla quota di Neet mostra un andamento negativo e registra, nell’ultimo anno, il valore peggiore tra tutti i Paesi Ue, pari al 23,3%.

Contesto internazionale

Più o meno la metà della popolazione mondiale vive ancora con l’equivalente di circa due dollari al giorno.

In molti luoghi, avere un lavoro non garantisce la possibilità di sottrarsi alla povertà. Questo progresso lento e disuguale richiede di riconsiderare e riorganizzare le nostre politiche economiche e sociali tese all’eliminazione della povertà. Una prolungata mancanza di opportunità di lavoro dignitose, investimenti insufficienti e sottoconsumo portano a un’erosione del contratto sociale di base a fondamento delle società democratiche, secondo cui tutti dobbiamo contribuire al progresso. La creazione di posti di lavoro di qualità resta una delle maggiori sfide per quasi tutte le economie. Una crescita economica sostenibile richiederà alle società di creare condizioni che permettano alle persone di avere posti di lavoro di qualità, che stimolino le economie e al tempo stesso non danneggino l’ambiente. Inoltre, sono necessarie opportunità di lavoro e condizioni di lavoro dignitose per l’intera popolazione in età lavorativa.

Fatti e cifre

  • La disoccupazione globale è salita da 170 milioni nel 2007 a quasi 202 milioni nel 2012; di questi, circa 75 milioni sono giovani donne e uomini.
  • Quasi 2,2 miliardi di persone vivono al di sotto della soglia di 2 dollari al giorno; l’eliminazione della povertà è possibile solo attraverso posti di lavoro stabili e ben pagati.
  • A livello globale sono necessari 470 milioni di impieghi per coloro che entreranno nel mercato del lavoro tra il 2016 e il 2030.

Proposte

Le proposte dell’ASviS su “Lavoro dignitoso e crescita economica”

  • Garantire che il tema delle giovani generazioni, indicato come trasversale dal Pnrr, abbia un’effettiva valenza nella programmazione delle politiche pubbliche. In tal senso, l’impatto dei provvedimenti sui giovani andrebbe valutato ex ante, con particolare attenzione al tema del lavoro (rispondendo così all’ambizione del Next Generation Eu).
  • Creare un tavolo di lavoro per disegnare, entro la fine del 2022, un Piano nazionale per l’occupazione, con focus prioritario sull’impiego giovanile, femminile e del Sud Italia, coinvolgendo gli stakeholder di riferimento del settore pubblico e privato.
  • Istituire delle linee guida per conseguire lo sviluppo delle competenze lavorative esistenti e la riqualificazione di lavoratori e lavoratrici, volta all’acquisizione di nuove capacità. A livello europeo, questo obiettivo richiede la partecipazione di almeno il 60% degli adulti a corsi di formazione ogni anno, con lo scopo di favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, incrementando i programmi di apprendimento (durante e dopo la scuola dell’obbligo) e stimolando le relazioni con il settore privato, in modo che i percorsi formativi rispondano alle esigenze del mercato e siano indirizzati alle transizioni verde, digitale e demografica.
  • Dare concretezza alle promesse di semplificazione e trasparenza nelle pratiche amministrative.
  • Porre l’economia circolare al centro dello sviluppo economico e della creazione di lavoro, puntando su una strategia nazionale che incentivi la riqualificazione delle aree industriali e l’occupazione in settori a basso consumo di materie prime.

Target

8.1 Sostenere la crescita economica pro-capite a seconda delle circostanze nazionali e, in particolare, almeno il 7 per cento di crescita annua del prodotto interno lordo nei paesi meno sviluppati

8.2 Raggiungere livelli più elevati di produttività economica attraverso la diversificazione, l'aggiornamento tecnologico e l'innovazione, anche attraverso un focus su settori ad alto valore aggiunto e settori ad alta intensità di manodopera

8.3 Promuovere politiche orientate allo sviluppo che supportino le attività produttive, la creazione di lavoro dignitoso, l'imprenditorialità, la creatività e l'innovazione, e favorire la formalizzazione e la crescita delle micro, piccole e medie imprese, anche attraverso l'accesso ai servizi finanziari

8.4 Migliorare progressivamente, fino al 2030, l'efficienza delle risorse globali nel consumo e nella produzione nel tentativo di scindere la crescita economica dal degrado ambientale, in conformità con il quadro decennale di programmi sul consumo e la produzione sostenibili, con i paesi sviluppati che prendono l'iniziativa

8.5 Entro il 2030, raggiungere la piena e produttiva occupazione e un lavoro dignitoso per tutte le donne e gli uomini, anche per i giovani e le persone con disabilità, e la parità di retribuzione per lavoro di pari valore

8.6 Entro il 2020, ridurre sostanzialmente la percentuale di giovani disoccupati che non seguano un corso di studi o che non seguano corsi di formazione

8.7 Adottare misure immediate ed efficaci per eliminare il lavoro forzato, porre fine alla schiavitù moderna e al traffico di esseri umani e assicurare la proibizione e l'eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile, incluso il reclutamento e l'impiego di bambini-soldato, e, entro il 2025, porre fine al lavoro minorile in tutte le sue forme

8.8 Proteggere i diritti del lavoro e promuovere un ambiente di lavoro sicuro e protetto per tutti i lavoratori, compresi i lavoratori migranti, in particolare le donne migranti, e quelli in lavoro precario

8.9 Entro il 2030, elaborare e attuare politiche volte a promuovere il turismo sostenibile, che crei posti di lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali

8.10 Rafforzare la capacità delle istituzioni finanziarie nazionali per incoraggiare e ampliare l'accesso ai servizi bancari, assicurativi e finanziari per tutti

8.a Aumentare gli aiuti per il sostegno al commercio per i paesi in via di sviluppo, in particolare i paesi meno sviluppati, anche attraverso il “Quadro Integrato Rafforzato per gli Scambi Commerciali di Assistenza Tecnica ai Paesi Meno Sviluppati”[1]

8.b Entro il 2020, sviluppare e rendere operativa una strategia globale per l'occupazione giovanile e l'attuazione del “Patto globale dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro”[2]


 
Obiettivo 2030 - N° 8 Lavoro dignitoso e crescita economica

SDG8: Crescita economica e occupazione. Intervista al prof. Monti e prof.ssa Bianco