Obiettivo 9 - Imprese, innovazione e infrastrutture
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Contesto italiano
Riguardo all'Obiettivo Imprese, innovazione e infrastrutture, il Rapporto ASviS 2021, pone l’accento su quanto la pandemia abbia profondamente modificato lo stile di vita delle persone, influenzando in primo luogo le modalità di svolgimento del lavoro e della formazione. In questo contesto, le infrastrutture assumono una nuova configurazione dove la capillarità diventa tanto importante quanto la velocità.
L’Italia ha riservato alle infrastrutture digitali una speciale attenzione, dedicando ingenti risorse economiche per il loro sviluppo, soprattutto all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il Paese si è posto degli obiettivi più ambiziosi rispetto a quelli fissati dall’Ue nel Digital compass, volendo ottenere la totale copertura delle connessioni Very high capacity networks (Vhcn, ovvero 5G e fibra) entro il 2026. Obiettivo raggiungibile solamente se si effettuerà una mappatura delle aree rurali sul territorio nazionale che non devono rimanere indietro rispetto alle aree più urbanizzate.
L’insufficiente diffusione delle reti a banda ultra larga fisse e mobili, in modo omogeneo sull’intero territorio nazionale, sarà causa dell’aggravarsi del digital divide. Si segnala, inoltre, che la connettività dal punto di vista industriale non è mai stata incentivata. Manca una misura che solleciti l’acquisto di connettività dedicata di tipo Vhcn, in sede d’impresa, che riesca ad abilitare la digitalizzazione delle imprese.
Il Rapporto raccomanda di accelerare lo sviluppo di una rete ferroviaria e intermodale capillare su tutto il territorio nazionale per incentivare l’utilizzo del trasporto di merci e persone su ferro a scapito di quello su gomma. Altrettanto importante risultano comunque gli investimenti in manutenzione delle attuali infrastrutture stradali, in quanto oltre che essere necessarie dato lo stato di deterioramento, tali investimenti risultano essere anche un volano per l’economia.
Infine, il documento evidenzia la necessità di prorogare e aumentare la quota di credito d’imposta per le attività di Ricerca e innovazione, soprattutto nelle aree più svantaggiate e arretrate del Paese e per favorire le micro-Pmi.
Il Rapporto segnala che nel 2020 si è verificato un forte peggioramento dell’indicatore relativo alla percentuale di persone che utilizza più volte a settimana i mezzi di trasporto pubblici, che tra il 2019 e il 2020 passa dal 15,1% al 12,5%. Gli effetti negativi di questo indicatore vengono bilanciati dalla crescita della quota di famiglie servite da una connessione a banda larga (+3,1 punti percentuali) e dei prestiti forniti a famiglie produttrici e a società non finanziarie sul Pil (+13,3%). Il miglioramento di quest’ultimo indicatore, tuttavia, risulta sovrastimato a causa della forte riduzione del Pil avvenuta nel 2020.
Contesto internazionale
Gli investimenti in infrastrutture – trasporti, irrigazione, energia e tecnologie dell’informazione e della comunicazione – sono cruciali per realizzare lo sviluppo sostenibile e per rafforzare le capacità delle comunità in molti Paesi. Il progresso tecnologico è alla base degli sforzi per raggiungere obiettivi legati all’ambiente, come l’aumento delle risorse e l’efficienza energetica. Senza tecnologia e innovazione, non vi sarà industrializzazione, e senza industrializzazione non vi sarà sviluppo.
Fatti e cifre
- Circa 2,6 miliardi di persone nei Paesi in via di sviluppo incontrano impedimenti nell’accesso continuo all’elettricità.
- Infrastrutture inadeguate impediscono l’accesso a mercati, posti di lavoro, informazione e formazione, creando forti barriere alle attività economiche.
- Infrastrutture non sviluppate limitano l’accesso alle cure mediche e all’istruzione.
- L’industria manifatturiera rappresenta una delle principali fonti d’impiego, fornendo circa 470 milioni di posti di lavoro nel mondo – pari a circa il 16% della forza lavoro mondiale, pari a circa 2,9 miliardi di persone.
- L’effetto moltiplicatore di posti di lavoro dell’industrializzazione ha un impatto positivo sulla società. Ogni posto di lavoro nell’industria manifatturiera crea 2,2 posti di lavoro negli altri settori.
- I Paesi meno sviluppati hanno un potenziale di industrializzazione immenso per quanto riguarda l’industria alimentare (cibo e bevande), l’industria tessile e dell’abbigliamento, con buone prospettive per la generazione sostenuta di posti di lavoro e una maggiore produttività.
Proposte
Le proposte dell’ASviS su “Imprese, innovazione e infrastrutture”
- Per infrastrutture dei trasporti sostenibili e resilienti, vincolare gli interporti alla pubblicazione di un proprio bilancio di sostenibilità, completare l’Alta velocità per il traffico passeggeri sulle direttrici non servite, favorire l’intermodalità del trasporto merci attraverso la digitalizzazione dei servizi logistici, semplificare le procedure di trasformazione e uso delle aree portuali e di prossimità e incentivare sempre più l’acquisto di motoveicoli elettrici e ibridi.
- Per sostenere innovazione, digitalizzazione e adozione di pratiche sostenibili nelle imprese, aggiornare il Decreto legislativo sulla rendicontazione non finanziaria, definire una previsione strategica dei fabbisogni di materie prime e prodotti per le transizioni verde e digitale, effettuare la proroga di Bonus e detrazioni volti alla riqualificazione energetica e ristrutturazione edilizia, rafforzare il programma Transizione 4.0 per la transizione tecnologica e la sostenibilità ambientale delle aziende ed estendere oltre il 2022 la disciplina del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi,
- In materia di Ricerca e sviluppo, ripristinare il credito d’imposta precedente alla Legge di Bilancio 2020, sviluppare il Programma nazionale di ricerca e il Fondo per il sostegno alla creazione o potenziamento di centri di ricerca, trasferimento tecnologico e formazione universitaria, facilitare la progressione di carriera dei ricercatori universitari e raggiungere entro il 2030 la quota del 3% del Pil dedicato a ricerca e sviluppo.
- Sulle infrastrutture digitali, stimolare l’utilizzo delle tecnologie geo-spaziali per città e territori, anche per costruire gemelli digitali (digital twin) per lo sviluppo di esperienze di Smart cities and communities, e garantire a tutte le famiglie la copertura della rete Gigabit entro il 2026.
Target
9.1 Sviluppare infrastrutture di qualità, affidabili, sostenibili e resilienti, comprese le infrastrutture regionali e transfrontaliere, per sostenere lo sviluppo economico e il benessere umano, con particolare attenzione alla possibilità di accesso equo per tutti
9.2 Promuovere l'industrializzazione inclusiva e sostenibile e, entro il 2030, aumentare in modo significativo la quota del settore di occupazione e il prodotto interno lordo, in linea con la situazione nazionale, e raddoppiare la sua quota nei paesi meno sviluppati
9.3 Aumentare l'accesso dei piccoli industriali e di altre imprese, in particolare nei paesi in via di sviluppo, ai servizi finanziari, compreso il credito a prezzi accessibili, e la loro integrazione nelle catene e nei mercati di valore
9.4 Entro il 2030, aggiornare le infrastrutture e ammodernare le industrie per renderle sostenibili, con maggiore efficienza delle risorse da utilizzare e una maggiore adozione di tecnologie pulite e rispettose dell'ambiente e dei processi industriali, in modo che tutti i paesi intraprendano azioni in accordo con le loro rispettive capacità
9.5 Potenziare la ricerca scientifica, promuovere le capacità tecnologiche dei settori industriali in tutti i paesi, in particolare nei paesi in via di sviluppo, anche incoraggiando, entro il 2030, l'innovazione e aumentando in modo sostanziale il numero dei lavoratori dei settori ricerca e sviluppo ogni milione di persone e la spesa pubblica e privata per ricerca e sviluppo
9.a Facilitare lo sviluppo sostenibile e resiliente delle infrastrutture nei paesi in via di sviluppo attraverso un maggiore sostegno finanziario, tecnologico e tecnico ai paesi africani, ai paesi meno sviluppati, ai paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare e ai piccoli Stati insulari in via di sviluppo
9.b Sostenere lo sviluppo della tecnologia domestica, la ricerca e l’innovazione nei paesi in via di sviluppo, anche assicurando un ambiente politico favorevole, tra le altre cose, alla diversificazione industriale e a conferire valore aggiunto alle materie prime
9.c Aumentare significativamente l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e sforzarsi di fornire un accesso universale e a basso costo a Internet nei paesi meno sviluppati entro il 2020