Obiettivo 11 - Città e comunità sostenibili
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Contesto italiano
In riferimento all'Obiettivo Città e comunità sostenibili, il Rapporto ASviS 2021, sottolinea l'importanza del Goal, determinante per la buona riuscita del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Negli scorsi mesi si è riavviato il Programma straordinario per le periferie (Legge n. 208 del 2015), con erogazioni di importi medi di oltre i 30 milioni euro/mese, mentre è partita una linea di progetti di rigenerazione urbana gestiti dal Ministero dell’interno (Legge n. 160 del 2019) che ripartisce le risorse (8,5 miliardi di euro per Comuni capoluogo o con popolazione superiore a 15mila abitanti) secondo le richieste dei Comuni, non connesse però a particolari obiettivi.
La dotazione di edilizia residenziale pubblica è il principale strumento di risposta al disagio abitativo, ma il ridotto impegno finanziario pubblico vede l’Italia svantaggiata rispetto agli altri Paesi europei. Oggi oltre 1,1 milioni di famiglie sono in condizione di disagio abitativo, acuto o grave.
Il fondo complementare al Pnrr (Legge n. 101 del 2021) prevede 2 miliardi di euro di investimenti per migliorare l’efficienza energetica, la resilienza e la sicurezza sismica, nonché la condizione sociale nel patrimonio residenziale pubblico.
Per quanto riguarda le politiche per l’abitare, il Pinqua (Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare) non contiene ancora obiettivi quantitativi, per sostenere le fasce più deboli della popolazione si è poi proceduto con la sospensione delle rate dei mutui prima casa (fino al 31 dicembre 2021), con il rifinanziamento dei fondi di sostegno alla locazione e per le morosità incolpevoli e con alcuni contributi istituiti per l’emergenza Covid-19.
Sono stati inoltre adottati interventi per mitigare gli effetti della pandemia sul trasporto pubblico, per esempio sono stati attribuiti interventi a favore delle linee metropolitane per 2,7miliardi di euro nel triennio 2021-2023 e sono stati stanziati 550 milioni di euro per il rinnovo delle flotte di bus (50% al Sud) e 1.550 milioni di euro per le linee ferroviarie regionali (80% al Sud), ed è stata resa obbligatoria la figura del mobility manager.
Nel corso del 2021 sono stati rinnovati o istituiti sostegni per diverse categorie di operatori in ambito artistico e culturale ed è stato regolato il rilascio di voucher per spettacoli e ingressi a musei sospesi per l’emergenza sanitaria.
Il Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr (Legge n.101 del 2021) stanzia 105 milioni di euro per gli anni 2022-2024 per il miglioramento della qualità dell’aria.
Nel 2020: migliorano i superamenti del valore limite giornaliero previsto per il Pm10 (-45,7 punti percentuali dal 2012 al 2019) e diminuisce la difficoltà di accesso ai servizi (-1,1 punti percentuali dal 2010 al 2019), mentre peggiora l’offerta del trasporto pubblico locale (-7,2 punti percentuali dal 2010 al 2019), l’abusivismo edilizio (+5,4 punti percentuali dal 2010 al 2020) e il sovraffollamento delle abitazioni (+4 punti percentuali dal 2010 al 2019).
Si osserva poi un incremento dell’indicatore relativo alla quota di persone che si spostano abitualmente per raggiungere il luogo di lavoro con mezzi privati, che nel 2020 raggiunge il massimo valore della serie storica (75%). Nel 2020 si registra anche un peggioramento dell’indice relativo alle Pm10 principalmente a causa, secondo le stime dell’Ispra, della minore piovosità sia a gennaio sia nel periodo tra ottobre e dicembre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019. Evidenziando come il lockdown legato all’emergenza Covid-19 non è stato sufficiente a compensare condizioni metereologiche meno favorevoli alla dispersione degli inquinanti.
Contesto internazionale
Le città sono centri per nuove idee, per il commercio, la cultura, la scienza, la produttività, lo sviluppo sociale e molto altro. Nel migliore dei casi le città hanno permesso alle persone di migliorare la loro condizione sociale ed economica. Tuttavia, persistono molte sfide per mantenere i centri urbani come luoghi di lavoro e prosperità, e che allo stesso tempo non danneggino il territorio e le risorse. Le sfide poste dall’ambiente urbano includono il traffico, la mancanza di fondi per fornire i servizi di base, la scarsità di alloggi adeguati, il degrado delle infrastrutture. Le sfide che le città affrontano possono essere vinte in modo da permettere loro di continuare a prosperare e crescere, migliorando l’utilizzo delle risorse e riducendo l’inquinamento e la povertà. Il futuro che vogliamo include città che offrano opportunità per tutti, con accesso ai servizi di base, all’energia, all’alloggio, ai trasporti e molto altro.
Fatti e cifre
- Oggi metà dell’umanità, circa 3,5 miliardi di persone, vive in città.
- Entro il 2030, quasi il 60% della popolazione mondiale abiterà in aree urbane.
- Il 95% dell’espansione urbana nei prossimi decenni avverrà nei Paesi in via di sviluppo.
- Attualmente 828 milioni di persone vivono in baraccopoli, e il numero è in continuo aumento.
- Le città occupano solamente il 3 per cento della superficie terrestre, tuttavia sono responsabili del 60-80% del consumo energetico e del 75% delle emissioni di carbonio.
- La rapida urbanizzazione esercita pressione sulle forniture di acqua dolce, sulle fognature, sull’ambiente e sulla salute pubblica.
- L’alta densità delle città può portare efficienza e sviluppo tecnologico, riducendo il consumo di risorse e di energia.
Proposte
Le proposte dell’ASviS su "Città e comunità sostenibili"
- Approvare una norma per la costituzione di una unica Cabina di regia per la rigenerazione urbana presso il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims), in stretta relazione con il Comitato interministeriale per le politiche urbane (Cipu).
- Per contrastare il disagio abitativo occorre superare la logica dei soli bandi ed elaborare una programmazione finanziaria pluriennale.
- Procedere alla costituzione dell’Osservatorio nazionale sulla condizione abitativa, necessario per effettuare la raccolta dei dati e il monitoraggio dei fabbisogni territoriali e per orientare gli interventi.
- Per dare impulso al trasporto rapido di massa nelle aree urbane, aggiornare la Legge n.1042 del 1969, ancora in vigore, e colmare il gap tra fabbisogni di investimento e risorse disponibili.
- Connettere gli incentivi per i veicoli a basse emissioni al reddito.
- Superare i limiti presenti nella Strategia nazionale per le aree interne grazie a strumenti innovativi di pianificazione, garantendo la partecipazione dal basso e maggiore trasparenza.
- Per una miglior qualità dell’aria, adottare una diversa politica che coinvolga con maggiore decisione il livello nazionale e affronti temi quali la produzione di energia, il sistema dei trasporti, le principali filiere produttive.
- Estendere i finanziamenti per la riforestazione urbana a tutti i comuni ed enti territoriali italiani e sostenere tali politiche di incremento del capitale naturale delle città attraverso una pianificazione specifica per il verde.
Target
11.1 Entro il 2030, garantire a tutti l'accesso ad un alloggio e a servizi di base adeguati, sicuri e convenienti e l’ammodernamento dei quartieri poveri
11.2 Entro il 2030, fornire l'accesso a sistemi di trasporto sicuri, sostenibili, e convenienti per tutti, migliorare la sicurezza stradale, in particolare ampliando i mezzi pubblici, con particolare attenzione alle esigenze di chi è in situazioni vulnerabili, alle donne, ai bambini, alle persone con disabilità e agli anziani
11.3 Entro il 2030, aumentare l’urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di pianificazione e gestione partecipata e integrata dell’insediamento umano in tutti i paesi
11.4 Rafforzare gli impegni per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo
11.5 Entro il 2030, ridurre in modo significativo il numero di morti e il numero di persone colpite da calamità, compresi i disastri provocati dall’acqua, e ridurre sostanzialmente le perdite economiche dirette rispetto al prodotto interno lordo globale, con una particolare attenzione alla protezione dei poveri e delle persone in situazioni di vulnerabilità
11.6 Entro il 2030, ridurre l’impatto ambientale negativo pro capite delle città, in particolare riguardo alla qualità dell'aria e alla gestione dei rifiuti
11.7 Entro il 2030, fornire l'accesso universale a spazi verdi pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare per le donne e i bambini, gli anziani e le persone con disabilità
11.a Sostenere rapporti economici, sociali e ambientali positivi tra le zone urbane, periurbane e rurali, rafforzando la pianificazione dello sviluppo nazionale e regionale
11.b Entro il 2020, aumentare notevolmente il numero di città e di insediamenti umani che adottino e attuino politiche e piani integrati verso l'inclusione, l'efficienza delle risorse, la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici, la resilienza ai disastri, lo sviluppo e l’implementazione, in linea con il “Quadro di Sendai per la Riduzione del Rischio di Disastri 2015-2030”[1], la gestione complessiva del rischio di catastrofe a tutti i livelli
11.c Sostenere i paesi meno sviluppati, anche attraverso l'assistenza tecnica e finanziaria, nella costruzione di edifici sostenibili e resilienti che utilizzino materiali locali
Per approfondire
OECD Survey on Planning and Coordinating the implementation of the SDGs, 2016
The Sustainable Development Goals Report 2016, 2016
Rapporto ASviS 2016 - L'Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
Habitat III, New Urban Agenda, 2016
Rapporto nazionale Habitat III sullo sviluppo urbano sostenibile, 2016