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Obiettivo 10 - Ridurre le disuguaglianze



In Italia Nel Mondo Proposte Target Approfondimenti

Contesto italiano

In merito all'Obiettivo Ridurre le disuguaglianze, il Rapporto ASviS 2021 mette in evidenza come la crisi economica innescata dalla pandemia abbia avuto un impatto rilevante sulle disparità di genere, generazionali e territoriali che da lungo tempo caratterizzano il nostro Paese. Le misure straordinarie introdotte dal Governo hanno contribuito ad attenuare tale impatto sulle disuguaglianze di reddito, sebbene, nonostante gli interventi redistributivi, la disuguaglianza del reddito disponibile rimanga significativamente più elevata nel Mezzogiorno.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) contiene alcune importanti misure, come l’assegno unico per i figli a carico, il potenziamento dell’offerta di asili nido e le risorse a sostegno degli anziani non auto-sufficienti. Misure che, se implementate,  potrebbero avere un impatto significativo sulla riduzione delle disuguaglianze. A tal fine, la valutazione dell’impatto dei singoli interventi sulla riduzione dei divari, nella prospettiva delle donne, dei giovani, del Sud e delle aree marginalizzate, dovrà essere rafforzata, anche attraverso un sistema di monitoraggio accessibile, aperto e utilizzabile da tutti i cittadini e dalle organizzazioni di cittadinanza, del lavoro e delle imprese.

Una partita fondamentale sul tema delle disuguaglianze, infine, è data dall’annunciata riforma fiscale.

Dopo un primo periodo di sostanziale stabilità, l’indice italiano del Goal 10 evidenzia una tendenza negativa nel triennio 2012-2015 causata sia dal peggioramento della disuguaglianza del reddito netto, che dalla riduzione del tasso di occupazione giovanile (-3,7 punti percentuali). Nei successivi quattro anni si assiste a un leggero miglioramento dell’andamento dell’indice composito, non sufficiente però a tornare ai livelli precedenti la crisi economica.

Anche la crisi pandemica ha avuto un impatto negativo sul livello di diseguaglianze nel Paese. Nel 2020 peggiorano tutti gli indicatori analizzati: la disuguaglianza del reddito netto, dopo il lieve miglioramento avvenuto tra il 2017 e il 2019, aumenta da 5,9 a 6,1 nell’ultimo anno; il tasso di occupazione giovanile (15-29 anni) si riduce di 1,9 punti percentuali tra il 2019 e il 2020, registrando un peggioramento maggiore rispetto a quello avvenuto per il tasso di occupazione totale (15-64 anni) che diminuisce di 0,9 punti percentuali; infine, si riduce la quota di permessi di soggiorno di lungo periodo rilasciati agli stranieri non comunitari di (-1,7 punti percentuali).

Contesto internazionale

La comunità internazionale ha fatto progressi significativi per sottrarre le persone alla povertà.  Le nazioni più vulnerabili - i Paesi meno sviluppati, i Paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare e i piccoli stati insulari in via di sviluppo - continuano a farsi strada per ridurre la povertà. Tuttavia, l’ineguaglianza persiste e rimangono grandi disparità di accesso alla sanità, all’educazione e ad altri servizi. Inoltre, mentre la

disparità di reddito tra i diversi Paesi sembrerebbe essersi ridotta, la disparità all’interno dei Paesi è aumentata. 

Fatti e cifre

  • In media - e prendendo in considerazione la dimensione della popolazione - tra il 1990 e il 2010 la disparità di reddito è aumentata dell’11% nei Paesi in via di sviluppo.
  • È dimostrato che, oltre una certa soglia, l’ineguaglianza danneggia la crescita economica e la riduzione della povertà, la qualità delle relazioni nella sfera pubblica e politica e il senso di soddisfazione e di autostima del singolo.
  • La disparità di reddito non può essere affrontata in maniera efficace se non viene affrontata la disparità di opportunità che sottostà ad essa.
  • Dati provenienti da Paesi in via di sviluppo mostrano che i bambini facenti parte del 20% più povero della popolazione, hanno una probabilità fino a tre volte maggiore di morire prima di aver compiuto cinque anni rispetto ai bambini provenienti da famiglie più benestanti.
  • La protezione sociale è stata estesa su scala globale in modo significativo, tuttavia le persone con disabilità hanno una probabilità fino a cinque volte maggiore di dover sostenere spese sanitarie catastrofiche.

Le proposte dell’ASviS su “Ridurre le disuguaglianze”

  • Riformare complessivamente l’esistente sistema di welfare, per dargli una prospettiva universale, garantendo la copertura alle fasce della popolazione attualmente escluse, in linea con gli obiettivi espressi nel Pilastro europeo dei diritti sociali e con quanto ribadito al recente Vertice Ue di Porto.
  • Garantire un monitoraggio continuo, sia in fase di programmazione degli investimenti che in fase di attuazione degli interventi, da parte della Presidenza del Consiglio e della Cabina di Regia sull’allocazione al Mezzogiorno del 40% delle risorse del Pnrr. Investire al contempo sul rafforzamento della capacità amministrativa al Sud.
  • Potenziare la formazione svolta dai centri per l’impiego e degli addetti agli stessi, mediante la creazione di master specifici o tramite il potenziamento del training on-the-job.
  • Proseguire nell’implementazione del progetto di riforma delle politiche di sostegno agli anziani non autosufficienti inserito nel Pnrr.
  • Definire le modalità di finanziamento della spesa corrente necessaria a rendere operative le nuove misure contenute nel Pnrr in materia di asili nido e servizi per l’infanzia e le modalità di reclutamento e formazione del personale.
  • Ridurre entro il 2030 l’indice di disuguaglianza del reddito disponibile ai livelli osservati nel migliore dei Paesi europei.
  • Favorire l’imprenditorialità delle giovani generazioni rimuovendo le barriere all’entrata tramite il miglioramento della qualità dei bandi e l’incentivo alla co-progettazione.

Target

10.1 Entro il 2030, raggiungere e sostenere progressivamente la crescita del reddito del 40 per cento più povero della popolazione ad un tasso superiore rispetto alla media nazionale

10.2 Entro il 2030, potenziare e promuovere l'inclusione sociale, economica e politica di tutti, a prescindere da età, sesso, disabilità, razza, etnia, origine, religione, status economico o altro

10.3 Garantire a tutti pari opportunità e ridurre le disuguaglianze di risultato, anche attraverso l’eliminazione di leggi, di politiche e di pratiche discriminatorie, e la promozione di adeguate leggi, politiche e azioni in questo senso

10.4 Adottare politiche, in particolare fiscali, e politiche salariali e di protezione sociale, e raggiungere progressivamente una maggiore uguaglianza

10.5 Migliorare la regolamentazione e il controllo dei mercati e delle istituzioni finanziarie globali e rafforzarne l'applicazione

10.6 Assicurare maggiore rappresentanza e voce per i paesi in via di sviluppo nel processo decisionale delle istituzioni economiche e finanziarie internazionali a livello mondiale al fine di fornire istituzioni più efficaci, credibili, responsabili e legittime

10.7 Facilitare la migrazione ordinata, sicura, regolare e responsabile e la mobilità delle persone, anche attraverso l'attuazione di politiche migratorie programmate e ben gestite

10.a Attuare il principio del trattamento speciale e differenziato per i paesi in via di sviluppo, in particolare per i paesi meno sviluppati, in conformità con gli accordi dell'Organizzazione Mondiale del Commercio

10.b Promuovere l’aiuto pubblico allo sviluppo e i relativi flussi finanziari, compresi gli investimenti esteri diretti, agli Stati dove il bisogno è maggiore, in particolare i paesi meno sviluppati, i paesi africani, i piccoli Stati insulari in via di sviluppo e i paesi senza sbocco sul mare in via di sviluppo, in accordo con i loro piani e programmi nazionali

10.c Entro il 2030, ridurre a meno del 3 per cento i costi di transazione delle rimesse dei migranti ed eliminare i corridoi di rimesse con costi più alti del 5 per cento


 
Obiettivo 2030 - N° 10 Ridurre le disuguaglianze

CARLO MOLFETTA per contrastare le disuguaglianze (SDG10)

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